In un articolo di qualche tempo fa avevamo parlato dal caso di Patrick Zaki, il giovane studente egiziano dell’Università di Bologna che, ritornato in patria per andare a trovare i suoi congiunti, era stato fermato senza giustificate ragioni dalle autorità egiziane, le quali lo avevano poi sottoposto a violenze durante l’interrogatorio.
A causa dell’età della vittima e delle ombre che avvolgono tale privazione della libertà, avevamo in quell’occasione accostato (seppur con le dovute differenziazioni) la vicenda di Zaki a quella di Giulio Regeni, con l’auspicio ovviamente che la conclusione del caso Zaki possa essere diversa e più felice di quella del ragazzo italiano ucciso nel 2016 e sul cui delitto…
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