Stiamo vivendo in un quadro di Edward Hopper. Le strade vuote, le persone in contemplazione, ferme in un attimo eterno a fissare il vuoto. Siamo luce e colore, svuotati delle nostre abitudini, cercandone di nuove.
Ottinger, un famoso curatore di mostre e critico d’arte, si riferisce ai lavori del pittore con la parola “spettralizzazione”. Parla di destabilizzazione della realtà. In questi giorni la nostra società ha reso in qualche modo l’immaginazione di Hopper realtà: si potrebbero usare le stesse parole per descrivere qualsiasi via o supermercato deserto. Anche nei quadri di Hopper i bar sono vuoti, tutti sono…
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