Ci siamo messi (finalmente) alle spalle il 2020. Ne siamo usciti con le ossa rotte, stremati, lontani dagli affetti più cari, con famiglie distanti in città differenti o addirittura separate in casa per la cena di Natale e l’ultimo dell’anno per colpa del Covid.
Trecentosessantacinque giorni da dimenticare, soprattutto per i calabresi ed in particolare per i reggini. Eh si, perchè a fare i danni in Calabria e nella nostra città non è stato solo il maledetto virus ma, come al solito, anche la politica locale ci ha messo del proprio, con i suoi arresti, le sue eterne incompiute e l’arroganza che contraddistingue una classe politica autoproclamatasi ‘nuova’ ma che di nuovo ha solo (e per alcuni) l’età anagrafica.